Come scegliere il kit di abbigliamento da lavoro personalizzato
Uno degli errori più comuni è ordinare capi singoli nel tempo senza una strategia. Invece, ragionare in kit abbigliamento da lavoro personalizzato ti permette di controllare meglio il budget, garantire coerenza di immagine e semplificare i riordini.
In questa guida vediamo come comporre i kit per numero di dipendenti, ruoli e stagioni. Se ti serve un quadro più ampio su tutti gli aspetti delle divise, trovi la guida completa all’abbigliamento da lavoro personalizzato.
Perché ragionare in kit e non in singoli capi
Ordinare capi singoli “quando serve” porta quasi sempre a collezioni miste, colori diversi e poca coerenza visiva. Con un kit definito, invece, stabili:
quanti capi servono per ogni dipendente;
quali sono i capi minimi indispensabili;
quali extra inserire per stagioni o ruoli speciali.
Definire il numero di dipendenti e i ruoli
Il primo passo è capire quante persone devi vestire e con quali mansioni:
team piccoli (3–5 persone);
team medi (10–20 persone);
team grandi, magari distribuiti su più sedi.
Ruoli diversi possono richiedere kit diversi: ad esempio, per un ristorante puoi prevedere un kit per la sala, uno per la cucina e uno per la cassa.
Quanti capi servono per ogni dipendente
Kit minimo
Per chi lavora pochi giorni a settimana o in attività stagionali, un kit minimo può essere: 1–2 top (t-shirt o polo), 1 felpa o maglia a manica lunga, 1 pantalone da lavoro.
Kit completo per chi lavora tutti i giorni
Per un uso intensivo conviene prevedere almeno:
2–3 top per permettere il cambio tra un turno e l’altro;
2 pantaloni da lavoro, soprattutto in contesti sporchi o usuranti;
1 felpa o softshell per stagioni intermedie;
eventuale giacca o gilet ad alta visibilità per chi lavora all’esterno.
Gestire estate, inverno e ambienti interni/esterni
Nei kit annuali puoi dividere i capi in:
capi leggeri per l’estate (t-shirt, polo leggere, pantaloni più freschi);
capi più pesanti per inverno e outdoor (felpe, softshell, giacche imbottite);
capi “trasversali” utilizzabili tutto l’anno.
Scegliere i capi in base al settore
Ogni settore ha esigenze specifiche:
Edilizia: pantaloni rinforzati, softshell, gilet ad alta visibilità.
Horeca e ristorazione: grembiuli, casacche, t-shirt o polo resistenti ai lavaggi.
Sanitario: casacche, camici, scrub comodi e igienici.
Sportivo/eventi: t-shirt tecniche, felpe leggere, capi traspiranti.
Budget e abbigliamento da lavoro personalizzato economico
Impostare un budget chiaro ti aiuta a scegliere tra versioni base e premium dei capi. In molti casi puoi partire con un kit abbigliamento da lavoro personalizzato economico per tutto il team e poi aggiungere capi di livello superiore (giacche, softshell, alta visibilità) per i ruoli chiave.
Stampa o ricamo: come incidono sul kit
La scelta tra stampa DTF e ricamo influenza anche il budget complessivo. In generale:
il ricamo è ideale per pochi loghi ben posizionati su capi strutturati;
la stampa DTF è vantaggiosa per loghi grandi, multicolore o per capi promozionali.
Se vuoi capire meglio pro e contro di ciascuna tecnica, trovi un approfondimento completo in stampa o ricamo per abbigliamento da lavoro personalizzato .
Esempi di kit per piccoli e medi team
Nel tuo piano editoriale puoi prevedere anche un articolo dedicato ad esempi numerici di kit (3, 5, 10 dipendenti) con quantità e costo indicativo. Questo contenuto si collegherà benissimo a quanto spiegato qui e alla lista degli errori da evitare.
Come WorkReady ti aiuta a costruire il kit ideale
Definito il kit, la parte operativa è molto più semplice: devi solo scegliere i modelli, caricare il logo e inserire le taglie. Il nostro team ti aiuta a ottimizzare la composizione del kit in base al budget, al settore e al numero di dipendenti.
Puoi scoprire come funziona il servizio di WorkReady partendo dalla home e richiedendo un preventivo per i tuoi kit divise da lavoro personalizzate.

